Il Veneto schiera l’armata del Food

In tempo di crisi e di turbolenze finanziarie, la galassia del food in Veneto lancia un’Opa sulla ripresa e si propone come traino per il made in Italy.

I driver sono quelli consueti: innovazione, internazionalizzazione e integrazione. Dal confronto con l’esperienza realizzata (con successo) in altri Paesi dal pedigree ben più modesto nell’ambito agroalimentare, si affaccia sulla scena economica il consorzio Veneto Food che dichiara pochi obiettivi concreti: la costruzione di sinergie operative tra imprese della filiera che parte dal produttore agricolo e arriva alla distribuzione commerciale, passando per trasformazione e valorizzazione artigianale e industriale; lo sviluppo di azioni non istituzionali, ma pienamente business per affermare il prodotto veneto sui mercati internazionali non in senso astratto, ma operando come sistema-impresa; l’attivazione di pratiche innovative (dal R&D al marketing, dalla chimica ai brevetti) per chi compete sul mercato “vero” domestico e intercontinentale.

A tenere a battesimo Veneto Food interverranno l’assessore regionale allo Sviluppo economico Maria Luisa Coppola e l’assessore alle Politiche agricole Franco Manzato, ospiti di primo piano alla tavola rotonda che il consorzio ha voluto promuovere su “AGROALIMENTARE VENETO VERSO L’EXPO 2015. Filiera e territorio nello scenario internazionale”, in programma mercoledì 7 dicembre (dalle ore 15) al Centro congressi Papa Luciani di Padova.

Al confronto parteciperanno anche il direttore del Consorzio di tutela del Prosecco Gianluca Vettorello e l’imprenditore Michele Bauli, leader industriale nel settore con l’azienda di famiglia.

Un parterre di primo piano, ma inevitabilmente l’attenzione è alta perché i numeri del comparto pesano sul Pil nazionale e regionale. L’industria alimentare e delle bevande conta infatti in Veneto più di 5.600 imprese attive che occupano quasi 50mila addetti, realizzando quasi 4,5 miliardi di Pil, mentre le aziende agricole sono oltre 140mila.

www.veneto-food.it